Tutto questo tempo passato a lavorare, sacrificando il mio tempo per costruire una solida alternativa di vita, per tenere vive le antiche tradizioni, e poi accorgersi di aver fallito. Ho costruito un castello sulla sabbia, mi sono risvegliato re del nulla. Tutte le energie bruciate per cercare di voler bene con i fatti e non colle parole, sono inutili di fronte a questa società di fuffa, di immagini sgargianti con nulla dietro. Io sono quello con la tuta blu da operaio che fa il lavoro sporco, quello che è utile e tutti cercano come la carta igienica quando hai la colite, ma poi una volta finita, si tira lo sciacquone e chi ti conosce. Sono stanco, logorato, e cattivo, a livelli che non pensavo potessero essere raggiunti, solo lavorare il legno mi da’ un po’ di pace, ma anche quello, quando l’ho fatto per esprimere un sentimento è stato ignorato, forse buttato (la cosa mi irrita solo al pensiero visto il tempo che occorre per fare certi lavori), mi chiedo che senso abbia preoccuparsi per gli altri. La realtà è che altro non siamo che il fango con cui Dio ci plasmato sognandoci, e quello presto ritorneremo. La fede salva, questa è l’unica certezza, l’unica forza che mi consola.

Cara Romina e cara Monia, è da un po’ che penso che mi piacerebbe essere coinvolta in una coppia consolidata da anni, sebbene io non sia mai stata con un altra donna ho sempre sentito quest’attrazione verso la Lei della coppia e ne ho tanta anche verso il Lui. Come potrei affrontare l’argomento anche vagamente con entrambi? Ho il timore che palesando questa cosa posso perdere la loro stima e amicizia, ed ho anche il timore di poter essere causa di problemi tra di loro, insomma non vorrei trovarmi a fare la terza incomoda!!!

Quando in una relazione a distanza una delle due persone mai scrive, mai propone una telefonata, mai propone di vedersi, ma di contro non rifiuta le proposte dell’altrə è da ritenersi una cosa anomala? Pesa dopo un po’ prendere sempre l’iniziativa con la motivazione “ma sei tu quellə più incasinatə”

Fabio,42 anni, Roma. Ancora non ho imparato a gestire il dolore e la rabbia per la perdita. Le cose prima o poi vanno accettate o si rischia di incorrere in guai seri con la giustizia come è successo a me. Una denuncia, processi, interrogatori, perquisizioni a casa per cercare eventuali prove di chissà cosa. La paura che tutte le persone che hanno una opinione stupenda di me si possano ricredere. Ma io sono un bravo ragazzo,un buon Amico, un fidanzato che ti dà il massimo ed anche di più. Ma se mi lasci non so cosa mi scatta nella testa..non riesco ad accettarlo e a vederti poi con qualcun altro che non sia io. E allora mi dico che non ti meriti un cazzo…che mi fai schifo, che devi essere felice solo con me e con nessun altro. E nel frattempo lo so che sbaglio,me ne rendo conto. Ma non riesco a fermarmi. Messaggi, chiamate, passeggiate in quelle che erano le nostre zone…fino a ricevere denunce per stalking. Romina, un giorno ti dirò chi sono..mi conosci, ma la paura dei tuoi occhi magari schifati su di me mi fa troppo male. Ma sono cmq sempre io, quello che tutti conoscono come un bravo ragazzo,.il ragazzo d’oro…ma non sanno che accettare certe cose per me è difficile ed ho bisogno di tempo…troppo tempo. Tempo che forse dal 6 Luglio non avrò più…perché è il giorno dell’ultima udienza e me la sto facendo addosso. Spero solo andrà tutto bene. E pensare che lui mi diceva e mi cantava “Sei perfetto che non sembri vero….”. Romy,sei stata la colonna sonora del nostro Amore per due anni,hai avuto un ruolo bellissimo…sappilo. Ti voglio bene..tuo Fabio.

Ho riflettuto un po’ sul discorso che facevate sulla mia richiesta di aiuto, la distanza non aiuta la relazione, fin ora sono io che ho preso treni e colmato la distanza fisica. Tutte le persone con cui parlo di lui mi dicono che sono molto presa,un amica ha detto “ma sei proprio innamorata” ma in cuor mio so che non è così. Gli voglio bene, gli voglio solo bene, non so se devo chiudere definitivamente. Una volta parlando con Romina lei mi chiese “ma è presente?si fa sentire?” Sì sempre lo è anche adesso ma mi pare che nessuno dei due conosca davvero l’altro, mi sembra di avere una relazione solo nella mia testa ma nell’ effettivo per la distanza non solo fisica mi sento sola, poi lo rivedo e mi sciolgo! Grazie per avermi risposto allo scorso “Centro d’ascolto” Avete in mano il mio cuore 🖤

Quando due persone alle quali sei legato si lasciano, in malo modo, è possibile restare vicini ad entrambi senza risultare falsi o stronzi? Bisogna per forza scegliere una parte?

CARA ROMINA E MONIA VI SCRIVO PER RACCONTARVI UNA COSA DOMENICA HO AVUTO UN INCIDENTE IN MACCHINA E NEL MENTRE CHE ABBIAMO AVUTO LA BOTTA, IN QUEL MOMENTO HO AVUTO UN FLASHBACK DI TUTTA LA MIA VITA E QUANDO SONO RIMASTO SVENUTO HO COME AVUTO LA SENSAZIONE CHE LA MIA ANIMA FOSSE USCITA E VEDEVO PER POCHI SECONDI IL MIO CORPO IN MACCHINA POI INPROVISAAMENTE MI SONO RIPRESO, PUO CAPITARE UNA COSA DEL GENERE O SOLO LA MIA MENTE CHE A GENERATO TUTTO QUESTO???? VI ABBRACCIO FORTE

Ciao Monia, ciao Romina. Sono sempre stato una persona abbastanza solitaria, pochi amici, poche uscite, pochissima vita mondana e non l’ho mai vissuto come un problema ma più come un bisogno. Per questo motivo non ho vissuto troppo male il lockdown (escludendo ovviamente la paura, i contagi, morti ecc). La mia vita quotidiana non è cambiata più di tanto. Adesso, dopo questi ultimi anni turbolenti, mi rendo però conto che qualcosa è cambiato in me. Ho la sensazione di essermi abituato alla solitudine in maniera più profonda. Mi sento quasi “insensibile” al mondo esterno, mi sento alienato, strano, diverso. Esclusi gli affetti e i pochi amici veri, non ho interesse in altri tipi di contatto, ne ho quasi “paura”. Mi sono chiuso in una fortezza mentale e non ho stimoli nei confronti di tutto ciò che è fuori da essa. Ho difficoltà a relazionarmi con altre persone perché so che non faranno mai parte della mia cerchia e della mia vita. Alterno momenti di indifferenza, momenti di disagio e momenti di sfiducia nei confronti di tutto ciò che è fuori dalla mia cerchia (persone, attività, “vita” in generale) e questa cosa inizia a spaventarmi un po’. Chiedo il vostro biondissimo aiuto. Grazie di cuore.

E da un po che melo chiedo perche la i miei amici le persone a cui voglio bene non accettano che io sia bisex, non riesco a capire che io sono felice e invece mi prendono in giro e mi fanno solo molto male, sai avevo pensato preso dalla sconforto di farla finita ma poi la vita e tanta bella perche fare quel gesto e ho capito che se per primo mi amo io il resto nonnconta

Domanda per entrambe, Romina e Monia. Tutte e due siete attiviste LGBTQIA+, ciascuna a suo modo, nel suo mondo. Attivismo e lavoro, quando non hanno un terreno comune, secondo voi possono venire in contrasto? Avete mai avuto questa percezione nel vostro lavoro? Oppure sentite l’attivismo come un modo di essere e quindi inevitabilmente inscindibile dal vostro approccio al lavoro che fate? In qualche occasione è stato di ostacolo? Quando invece si è rivelata un’opportunità di crescere e far crescere?