Tutto questo tempo passato a lavorare, sacrificando il mio tempo per costruire una solida alternativa di vita, per tenere vive le antiche tradizioni, e poi accorgersi di aver fallito. Ho costruito un castello sulla sabbia, mi sono risvegliato re del nulla. Tutte le energie bruciate per cercare di voler bene con i fatti e non colle parole, sono inutili di fronte a questa società di fuffa, di immagini sgargianti con nulla dietro. Io sono quello con la tuta blu da operaio che fa il lavoro sporco, quello che è utile e tutti cercano come la carta igienica quando hai la colite, ma poi una volta finita, si tira lo sciacquone e chi ti conosce.
Sono stanco, logorato, e cattivo, a livelli che non pensavo potessero essere raggiunti, solo lavorare il legno mi da’ un po’ di pace, ma anche quello, quando l’ho fatto per esprimere un sentimento è stato ignorato, forse buttato (la cosa mi irrita solo al pensiero visto il tempo che occorre per fare certi lavori), mi chiedo che senso abbia preoccuparsi per gli altri.
La realtà è che altro non siamo che il fango con cui Dio ci plasmato sognandoci, e quello presto ritorneremo.
La fede salva, questa è l’unica certezza, l’unica forza che mi consola.