Car* ,
Comodo ghostare una persona, vero? Ma certo! Dietro uno schermo che ci protegge e ci fa scudo, possiamo essere il top, il meglio del meglio, unici e irripetibili. Abbiamo il fattore X, Y e Z, possiamo essere paladini della giustizia, “il Dio di un nuovo mondo.” (citazione per pochi), possiamo essere Matti e possiamo essere Nessuno. Dico “possiamo”, perchè fino a prova contraria, questa è una scelta e ce l’abbiamo tutti, giusto?
Non sono mai riuscita a comprendere la scelta di ghostare qualcuno, forse perchè proprio non è nelle mie corde. Se ti devo mandare a quel paese, ti ci mando e ti darò sempre una spiegazione. Odio i discorsi in sospeso, ambigui, nè carne nè pesce. Però mi succede spesso: rimanere in sospeso.
Maledetto pensiero dicotomico. O si o no. O bianco o nero. Il sospeso non mi piace.
E’ cosi sgradevole questa sensazione. Ti faccio una domanda, ti chiedo una spiegazione , mi chiedo se sono stata io, a dire o fare qualcosa… Non so, mica mi rendo conto sempre di tutto, dato che agisco spesso d’istinto (va bene c’è anche un’altra motivazione che non mi vergogno nemmeno di fornire) MA NON è QUESTO IL PUNTO.
Mi chiedo, car* ghostator*… Ti senti orgoglios* o superior* quando lo fai?
Sono curiosa di saperlo. Mi piacerebbe ricevere una risposta a questa domanda: PERCHE’ lo fai? Non sei capace di dare una risposta sensata? O secca? O di qualsiasi altro tipo?
Basterebbe anche un “Fottiti, non scrivermi più!” (è una validissima risposta), recepisco il messaggio e via.
Te la dico io una cosa, ghostator*: Sono contenta che tu l’abbia fatto, perchè se mai un giorno ti incrocerò per strada, in un qualsiasi punto del globo terrestre, sarai tu a non avere spessore, non io. Ed allo stesso tempo riuscirò a vederti attraverso; hai già dimostrato la tua vera essenza: no, non sei aria fritta, l’aria è essenziale e la frittura è buona. Sei però, come un bicchiere di cristallo, TRASPARENTE. Meglio così, io voglio bere Dom Pérignon, non liquame di Gange.
Quindi, va bene, spero che quantomeno ti venga voglia di fare un po’ di costruttiva autocritica. Sennò, va bene uguale.
Cià.

  • Laura
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