Ho avuto svariati “amici” in vita mia.
Specie uno, tra gli ultimi recenti, ma in fondo neanche così tanto recente.

Meteora comparsa, scomparsa, estirpata e recidivata più volte.
Probabile narcisista, o più semplicemente con problemi psichici, evidenti.
Probabile iperattivo ADHD, eppure il suo psicologo gli diceva che era lui sano, o glielo faceva convincere (secondo me).

Quanta merda ho sputato sul suo conto, alle sue spalle, in tutti gli anni che l’ho tenuto lontano.
E a quanta merda lanciata da lui alle stesse persone con cui parlavo male di lui ho annuito, dandogli ragione, più per sostegno che per vera convinzione, quando poi è tornato, vedendocisi quasi ogni giorno.

Ho (ri)sparlato e sono stato sparlato in merito. Su quest’ultimo punto non ho certezze, ma potrebbe essere andata effettivamente così.

Mi sento però di fare un “mea culpa”, a lui e agli altri. Non so se riesco ad essere fedele mai.
Non so se forse mi lascio influenzare. Eppure è l’opinione che ti rimane, anche dopo quella persona, quella che conta davvero.
Non so se forse so avere un opinione personale sul mondo, a tutti gli effetti, o se vivo di voce riflessa.

Saprò fortificarmi. Lo prometto.

A te, da dove sei ora, ti mando un saluto. Tanto ci ritroveremo ancora. Tra qualche anno. Lo so.

P.S. Ricordo quando a settembre del 2019, in piazza Oberdan a Firenze, mi chiesero di un ragazzo di vicino Napoli, incontrato il mese prima, 2 volte… Ecco, questo era veramente accaduto. Che avevano sparlato. Sotto sotto c’ho goduto alla domanda…

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