“Eh, ma nessuno se n’era accorto!”
“Ma come facevamo a capirlo??”
“Non aveva mai dato mai dato segnali di difficoltà…”
Spesso è vero, per incapacità di comunicare o per semplice orgoglio, non facciamo intravedere le crepe che ci si aprono sull’anima, e senza accorgercene lasciamo che diventino delle voragini che solo il più abile dei muratori sarebbe in grado di riparare.
In altri casi invece lo sforzo di chiedere aiuto lo facciamo, ma la nostra voce non arriva al destinatario, che poi, davanti all’evidenza, in buona o cattiva fede si nasconde dietro alle più fantasiose giustificazioni.
Ho capito che l’aiuto non va chiesto: va urlato, sputato in pancia a chi pensiamo possa offrircelo, per non legittimare nessuna scusa.
Chiedere aiuto è difficile, spesso molto più che dover aiutare. Ma dobbiamo farlo. Per noi, per la vita che ci è stata data, per il sole che ci illumina e ci scalda ogni giorno, per lo scopo che solo noi conosciamo. Non siamo qui per nient’altro.
Impariamo a chiedere aiuto, e ad accettarlo. Lo dico prima di tutto a me stesso.

  • Nicholas Parisi
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