Rottocalco Vol. 4 – La Solitudine di una Regina (autografato)

21.90 (IVA Inclusa)

Il quarto volume del Rottocalco racconta ed approfondisce i macro temi ispirati dalla canzone La Solitudine di una Regina, quarto singolo che anticipa l’album Rottincuore: la magnifica assenza, l’oltraggio della rassegnazione e come si ricomincia.

Pagine: 134

 

Descrizione

Il quarto volume del Rottocalco racconta ed approfondisce i macro temi ispirati dalla canzone La Solitudine di una Regina, quarto singolo che anticipa l’album Rottincuore: la magnifica assenza, l’oltraggio della rassegnazione e come si ricomincia.

Romina ci introduce così all’incontro con questa ombra: “La quarta creatura Rottincuore è condannata. Peccatrice suo malgrado. Ha dentro uno squarcio che, a guardarlo bene, è un buco nero, e delle ferite lunghe come le rotaie. Ha imparato che esiste una fine. E quando scopri che il brutto vero esiste, il bello non ti appare più così importante”.

Anche in questo quarto volume del Rottocalco, Romina si ispira alla sua esperienza personale per condurci nell’approfondimento dei tre macro temi della canzone, con la sua scrittura sempre acuta e ironica. Ad accompagnarla, abbiamo gli interventi di vari collaboratori e professionisti, come l’antropologa Elena Nesti, la psicologa Monia D’Addio, lo psicologo Corrado Schiavetto, l’autore Michele Monina, l’attrice e produttrice statunitense Jane Badler, il giornalista Pietro Cerniglia, gli scrittori Mariella Dibenedetto, Gerardo Rodríguez Salas, Nicola Santagostino, Christian Consalvo, David Barron e Giano.

In campo illustrativo, il Rottocalco contiene le tavole in versione manga di Marco Albiero, che raccontano La Solitudine di una Regina, oltre alle opere di Disastrarte, Alessia Sagnotti, Matteo “Teo” Aversano, Edra e le tele di Edoardo Del Pero.

Il progetto grafico è stato curato da Immanuel Casto, ispirato dalla formula del coffee table book.

Costola del progetto Rottincuore, come Romina ama definirlo, il Rottocalco ci racconta delle ombre, i Peccatori, gli Sbagliati, che spesso guardiamo dall’alto, ma nei quali talvolta ci riconosciamo. È come se ci fosse dato un frammento di uno specchio, nel quale scorgiamo qualcosa di noi e comprendiamo chi, come la Regina, “è con­dannata alla malinconia. Pensa che la rassegnazione sia ripu­gnante, che non sia roba per gli esseri umani” e “ha scritto nel destino che è votata all’intrattabilità. Quando sei intrattabile, poche persone potranno scegliere di comprenderti davvero”.

Il viaggio alla scoperta dei Rottincuore non vuole mai essere un giudizio, ma una carezza simbolica, verso chi si è ritrovato, anche solo una volta, intrattabile e solo in un castello distrutto.  

“Non sta a noi distruggere il traditore e coccolare il tradito. Non sta a noi dire come si vive questa vita. Non ci sono colpevoli, solo Rottincuore“.